Referendum lombardo sull’autonomia

Referendum lombardo sull’autonomia

Il prossimo 22 ottobre i cittadini lombardi saranno chiamati a partecipare ad un referendum indetto dalla Regione Lombardia che dovrebbe servire a richiedere allo Stato una maggiore autonomia su alcune materie.

Si potrebbe pensare, ascoltando e vedendo la pubblicità sull’argomento che sta arrivando sulle televisioni e per le strade nell’ultimo periodo, che i cittadini lombardi dovranno decidere, con il loro voto, se la Lombardia avrà oppure no una maggiore autonomia.
Non è così, perché la domanda che si troverà sulla scheda sarà, in estrema sintesi, la seguente:
“ Volete che la Regione Lombardia inizi una trattativa con lo Stato per avere una maggiore autonomia nelle materie previste dalla costituzione?”

Per ottenere il benestare ad una trattativa che è già possibile e prevista dalla Costituzione (la Regione Emilia Romagna, senza bisogno di nessun referendum, l’ha già iniziata) la giunta di centro destra della Regione Lombardia ha gia speso quasi 60 milioni di euro.

Per quale motivo una scelta del genere?
Per motivi di propaganda politica in vista delle prossime elezioni regionali e nazionali.
Questi soldi avrebbero potuto essere destinati a scopi più utili?

Certamente sì, ognuno può enumerare migliori destinazioni per questi fondi.
La lista civica Insieme per Boffalora, pur comprendendo le ragioni di chi in assoluta buona fede intende votare SI, ritiene che, a fronte di questo tentativo di strumentalizzare l’esigenza di una maggiore autonomia, la risposta più coerente sia di non presentarsi a votare ad un referendum palesemente inutile.

Infatti dal giorno dopo non cambierà nulla!
Quanto poi alla necessità di una maggiore autonomia ed alla disponibilità delle relative risorse, è evidente che il problema è cosa si fa con esse; abbiamo tutti presente come, nel recente passato, l’autonomia sia stata, specie in Lombardia, molto male utilizzata, finendo per convogliare cospicue risorse al malaffare.