Il rastrellamento

E prima che si potesse immaginare il rastrellamento era finito.
Uno dei nostri era stato preso e fucilato.
Ernestino Trezzi di Boffalora.
Luglio 44… mese duro per la formazione; il giorno 7 avevamo subito un rastrellamento pesante: 4 fucilati e 10 deportati.
Ma nonostante le avversità, i patrioti aumentavano sempre… Dopo il tramonto del lungo dì 31 un camion di militi fascisti, proveniente da Boffalora si era fermato a Bernate davanti all’osteria del Tugnò: una delle osterie reticolo della Resistenza; Maria che stava dietro il bancone alla vista dei militi subito intuì il pericolo in quanto tre dei nostri, armati, si trovavano nel retrobottega, intenti a progettare il piano per poter recuperare delle armi che si trovavano sul fondo del fiume Ticino, sotto il ponte…. E nel contempo stavano confezionando un mazzo di fiori da deporre sul luogo dove era avvenuta l’esecuzione di Ernestino.
Anche nelle piccole cose il pericolo era come la spada di Damocle; non bisognava mai abbassare la guardia…
La prontezza della ragazza fu immediata: in pochi secondi capovolse le sedie sopra i tavoli nella tipica operazione che si compie prima delle pulizie. I militi, entrati nel locale per bere del vino, trovarono naturale essere serviti in cortile sotto il pergolato; bevvero e se ne andarono. Così, grazie alla prontezza dell’arguta ragazza, fu scongiurato il pericolo.
Per dovere di cronaca, i tre amici che si trovavano nel retrobottega erano: Carletto Ponciroli, Mario Faccendini e Martino Garavaglia.

Brigata Gasparotto, … qualche ricordo del 44’
(Pinetto) G. Spezia

 

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